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Premesso che:

• la pandemia da Covid-19 ha colpito duramente i cittadini trentini e in particolar modo chi vive in un contesto di grave marginalità. I servizi di bassa soglia hanno operato per tutto il periodo di lockdown con grande professionalità, seguendo rigide disposizioni di sicurezza, ospitando molte persone in difficoltà;
• è sorta la necessità di potenziare le strutture di accoglienza e di trasformare i dormitori in luoghi di ospitalità anche nelle ore diurne;
• per tutelare il diritto alla salute degli ospiti accolti e degli operatori il Tavolo inclusione, in sinergia con il Comune di Trento e la Provincia, a partire da metà marzo ha aperto i dormitori presenti a Trento e Rovereto;
• a fine aprile 2020 l'assessora Segnana ha disposto la proroga della data di accoglienza dei senzatetto nelle strutture cittadine al 31 maggio;
• i posti a disposizione sono circa 200 ai quali si sono aggiunti il mese scorso 27 posti letto presso la Casa S.Angela delle Suore Orsoline, gestita dal Punto di Incontro;
• il 31 maggio prossimo scadrà la proroga dell'apertura delle strutture di accoglienza e più di 200 persone si ritroveranno a questo punto sulla strada. 

Tenuto conto che:

• il Governo ha fissato al 31 luglio 2020 la conclusione dell'emergenza coronavirus. Il Ministero ha pubblicato in data 27 marzo 2020 la circolare n. 1 con oggetto “Sistema dei servizi sociali – emergenza Coronavirus” nella quale si sottolinea la preoccupazione per le condizioni di vita dei senza dimora e si auspica che tutti i servizi, tra cui mense, accoglienza notturna e sportelli per distribuzione di bene di prima necessità non vengano chiusi;
• l’assessora comunale Mariachiara Franzoia ha affermato che il Comune di Trento sta cercando una interlocuzione con la Provincia di Trento e altre realtà che si occupano del settore, al fine di arrivare ad una proroga della convenzione e al finanziamento delle strutture affinché possano rimanere aperte.

Ciò premesso si interroga il presidente della Provincia di Trento e l'assessora competente per sapere:

1. quante persone sono state accolte durante la pandemia nelle varie strutture deputate;
2. se si ritiene che i senzatetto che gravitano sul nostro territorio abbiano trovato tutti accoglienza;
3. se ci sono persone over 65 che con la chiusura rischiano di tornare a vivere in strada;
4. se ci sono persone con gravi patologie che rischiano di tornare sulla strada;
5. quale centro diurno, viste le normative vigenti e i protocolli adottati, ha la capacità di accogliere tra le 150 e le 200 persone per consentire colazione pranzo e doccia;
6. se è nelle previsioni la implementazione dei centri diurni che possano fornire colazione pranzo e doccia anche nei mesi futuri, soprattutto invernali;
7. se alla luce della prossima scadenza del periodo di apertura delle strutture deputate all’accoglienza si intenda rinnovare la proroga fino al 31 luglio 2020, attuale data di scadenza indicata dal Governo per la fine dell'emergenza sanitaria e provvedere al tempo stesso a finanziare le strutture affinché possano rimanere aperte.

Lucia Coppola
Paolo Ghezzi

Futura
consiglieri provinciali FUTURA