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Consiglio regionale T-AA | Al via la trattazione del Disegno di legge 23

mercoledì 17 giugno 2020 h13:00


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Iniziata la discussione generale del testo che prevede la finestra per le elezioni comunali in Regione tra il 1 settembre e il 15 dicembre. Respinti gli Ordini del Giorno che chiedevano nuovi strumenti di partecipazione.

Dopo l'intervento del Presidente Arno Kompatscher,  il Consigleire Alessandro Urzì (Misto) ha quindi detto che si deve tenere conto del fatto che occorre anche dare un tempo  “Una indicazione di consultazione elettorale al 1 o al 6 settembre, ritengo non sia possibile. Non spetta al Consiglio decidere, ma spetta al Consiglio decidere un ampio range nel quale operare". "Agevolazione, partecipazione, risparmio sono principi che condividiamo, ma occorre anche tenere in considerazione quella che deve essere la possibilità di fare campagna elettorale, che non può essere agosto”.  Riccardo Dello Sbarba ha parlato di election Day: “Noi pensiamo che una data possibile potrebbe essere certamente il 1 ottobre e non certo il 1 settembre. Per contenere i costi, ci sembra giusto parlare di election day, purchè si tengano in considerazione le esigenze della nostra Regione: “E’ certamente positivo, da da parte della maggioranza, il riconoscimento di un punto tra quelli da noi presentati: se le elezioni si terranno a settembre, le liste andranno in 33-37 giorni prima delle elezioni, attorno a ferragosto, mettendo in agosto e quindi in estate la presentazione delle liste. Solo certi soggetti sono abilitati alla raccolta delle firme. Abbiamo chiesto alla maggioranza di comprendere le difficoltà oggettive nella fase burocratica in agosto e abbiamo chiesto di fare una semplificazione per queste procedure e ho trovato una persona disponibile nell’assessore Cia. Per cui il primo emendamento accolto dalla maggioranza, simbolicamente con una firma in calce da parte dell’assessore, a ridurre a un terzo il numero di firme necessarie. Da un minimo di 7 nei comuni più piccoli a 67 nei comuni più grandi”.

Lucia Coppola (Futura) ha presentato il proprio disegno di legge, ribadendo la necessità di garantire la massima partecipazione e ha sottolineato anche l’importanza del referendum sul biodistretto. Ha quindi detto che occorre pensare agli interessi dei cittadini e della necessità di andare a votare in sicurezza. Paul Koellensperger (Team K), annunciando il ritiro del proprio disegno di legge, ha sottolineato che andare a votare in un lasso di tempo troppo stretto per referendum e elezioni comunali metterebbe in difficoltà i cittadini. Ha sollevato anche il problema del fatto che indire le elezioni il 20 settembre a solo pochi giorni dall’inizio della scuola, potrebbe mettere in difficoltà gli stessi istituti   Carlo Vettori ha chiesto che i cittadini possano andare a votare al più presto: “Abbiamo visto nella gestione del Covid come vi sia molto disappunto nei confronti di alcune amministrazioni.  I cittadini hanno bisogno di staccare la spina ad agosto e penso che la data, anche a fronte della necessità di dare la possibilità alle amministrazioni di tornare a lavorare, sia da individuare a settembre”. Alex Marini (M5S), presentando il proprio testo, gli emendamenti e gli Ordini del Giorno da lui depositati, ha parlato della necessità di porsi il problema del diritto politico dei cittadini che viene messo in discussione nella fase di emergenza: “Trovo poco comprensibile che in questa fase non ci preoccupiamo dei diritti di prima e seconda generazione, così come quelli di terza (salute etc) e quarta (diritto alla trasparenza e privacy). Dobbiamo assicurarci che i diritti politici (elettorato attivo e passivo) siano tutelati e dobbiamo far sì che i cittadini possano esercitarli attraverso le elezioni”. “Attraverso l’approvazione di questo disegno di legge andiamo a rinviare di 6 mesi le elezioni, ma al comma 7 viene data la delega al Presidente di rinviare di altri 6 mesi e questo penso possa configurarsi come incostituzionale”. Ha quindi fatto riferimento alle norme costituzionali che garantiscano l’applicazione delle decisioni del” Comitato dei Diritti Umani” che stabilisce che la raccolta delle firme in Italia è bloccata da alcuni vincoli. In Italia, evidenzia il Comitato, è difficile raccogliere le firme perchè non si possono trovare autenticatori delle firme e non si possono utilizzare spazi pubblici come piazze e centri commerciali privati. In particolare chiede che siano adottate misure per evitare che siano compiute le violazioni”. “Sono norme liberticide che limitano la democrazia e l’applicazione dei diritti politici”. Ha fatto citato i casi di città come Roma e Milano dove è stata autorizzata la raccolta elettronica delle firme senza autenticazione e nessuno ha contestato queste norme. “Occorre spiegare ai cittadini quali sono i loro diritti e come possano partecipare alle vita pubblica”.  “Con questa legge prevediamo, al comma 7, che ci sarà una emergenza in autunno e prevediamo che si possano rinviare ulteriormente le elezioni”. “Non si può prevedere la massima partecipazione e non prevedere gli strumenti per garantirla”. “Occorre ampliare le figure degli autenticatori delle firme per le elezioni comunali e successivamente per la raccolta delle firme stesse”. L’Assessore Claudio Cia, nel presentare il testo della Giunta ha voluto precisare: “Ci troviamo a esaminare una norma urgente. Non vogliamo modificare una norma regolamentare. Le proposte sono interessanti - ha detto rispondendo a Marini - ma non avremmo ora il tempo di approfondirle in Commissione e in Aula. Non vuole questa essere una legge della maggioranza, ma del Consiglio regionale. Nel testo viene prevista una finestra temporale. A seguito della sospensione delle elezioni che erano previste il 3 maggio, noi ci troviamo oggi a derogare la durata della carica dei Sindaci e dei Consigli comunali. Un aspetto importante è che la durata in carica delle nuove amministrazioni sarà comunque il 2025 e quindi rimarranno in carica quattro anni. Inoltre, saranno mantenute valide le presentazioni delle liste anche in caso di ulteriore deroga”. “Come già anticipato dal Presidente Kompatscher, potranno essere accorpate alle elezioni comunali anche le consultazioni referendarie, per poter tenere aperte tutte le porte possibili per agevolare lo svolgimento delle elezioni”. 

Nella presentazione dell’ Ordini del giorno n.1, il Consigliere Alex Marini ha sottolineato che il testo di legge modifica in modo permanente la legge sull’ordinamento degli enti locali e non in modo transitorio.  Con questo Ordine del Giorno si chiede che sia modificata la norma in materia di raccolta di firme per le consultazioni referendarie. “A livello regionale - ha spiegato Marini - la raccolta di firme è prevista per due istituti: la prima per la presentazione delle liste, la seconda per le consultazioni referendarie”. Ha ribadito che in Italia vi sono limitazioni irragionevoli sia per l’occupazione del suolo pubblico, sia per l’autenticazione. L’Ordine del Giorno, votato per alzata di mano, è stato respinto con 30 voti contrari, 20 favorevoli, 3 astenuti. Secondo Ordine del Giorno quello presentato dal Consiglieri Diego Nicolini (M5S) che ha spiegato che lo stesso nasce da una risoluzione del Parlamento Europeo del 2015 che ha chiesto a tutti gli Stati che si facessero carico di quegli strumenti che potessero garantire una maggior partecipazione. La stessa ha previsto il voto per corrispondenza. “In Italia è già previsto per chi non risiede in Italia. Il Voto per corrispondenza è stato oggetto di numerose critiche, per presunte irregolarità. E’ chiaro che occorre tenere in considerazione tutte quelle misure che possano garantire la regolarità. L’applicazione che si vuole promuovere è che sia estesa la possibilità di votare per corrispondenza anche per chi non risiede all’estero”. Ha quindi ricordato l’esempio di Malles dove è stato possibile votare per corrispondenza ad una consultazione referendaria e ha visto una partecipazione al 70%.”Noi tutti ci auguriamo che si possa andare a votare in autunno liberamente, ma non è escluso che vi siano ancora limitazioni. Predisporre la possibilità di garantire la partecipazione anche a distanza potrebbe assicurare la partecipazione. Chiediamo alla Giunta che si attivi presso gli organi competenti, come il Ministero degli Interni, per far sì che sia possibile”. A sostegno dell’Ordine del Giorno, è intervenuto il Consigliere Alex Marini, che ha parlato del diritto dell’elettorato attivo a esercitare il proprio voto. “Oggi non discutiamo sulla modifica della legge elettorale per come si andrà a votare per i comuni” - ha detto il Consigliere Alessandro Savoi (Lega) - “Stabiliamo un lasso temporale in cui tenere le elezioni. Ritengo doveroso che avvenga quanto prima la consultazione elettorale. Tanti sindaci, tante amministrazioni uscenti non intendono ripresentarsi e occorre rinnovare”. “Abbiamo accolto e condiviso il fatto che limitiamo la raccolta delle firme. Ma oggi stiamo stabilendo un lasso di tempo e se il Governo a Roma si deciderà a fare il referendum a settembre, allora ci adegueremo per permettere lo svolgimento e contenere costi e agevolare l'organizzazione”.  “L’Ordine del giorno è impraticabile per il semplice fatto che noi abbiamo il secondo turno. Non è possibile garantire che tutti possano partecipare anche al secondo turno perchè per poter votare a distanza occorre prenotarsi per tempo. Ci vorrebbero una serie di interventi normativi che modificherebbero la legge esistente e non è possibile”.

La votazione ha visto l’ordine del giorno respinto con 30 voti contrari, 20 favoreli e 3 astenuti.

I lavori sono proseguiti quindi con la discussione sul disegno di legge n.22, presentato dalla Consigliera Lucia Coppola, per il quale è stata respinto il passaggio alla discussione dell’articolato con 17 favorevoli, 31 contrari e 3 astenuti.

A favore della discussione del disegno di legge 23, presentato dalla Giunta regionale,  43 voti, 7 astenuti e nessun contrario.

L'aula ha quindi inziato l'esame dell'articolo 1 e degli emendamenti. 

(MNP) Ufficio stampa Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige

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