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“Festival dell’Economia da cambiare” ha titolato l’Adige di oggi un’intervista di Angelo Conte al professore Paolo Becchi, già guru dei 5 Stelle e oggi della Lega, nuovo consigliere d’amministrazione dell’Università di Trento designato dal ministero e nominato dalla giunta Fugatti. 

“Al Festival vorrei non si facessero sentire sempre le solite voci, altrimenti il dibattito non viene arricchito. Vedrei bene Warren Mosler - Tito Boeri direbbe che è incompetente - ma lui sarebbe un provocatore che direbbe che il problema non è il debito pubblico...”.

Un bel siluro contro il direttore scientifico del Festival dell’Economia, l’ex presidente dell’Inps sopravvissuto finora al “cambiamento” della prima giunta leghista in Trentino. 

Ancora più esplicito il titolo del Trentino: “Boeri smetta di chiamare solo i suoi amici al Festival”, ha dichiarato il professore a Ubaldo Cordellini.

Ora, è curioso che pochi giorni fa (il 14 gennaio), il presidente della Provincia abbia risposto così a una mia interrogazione sul futuro del Festival dell’Economia: “Preme ribadire che non è intendimento della Giunta provinciale modificare i componenti del Comitato editoriale ed il Direttore scientifico del Festival”, anche se “sarà valutata l’eventuale partecipazione anche di altre professionalità di indiscusso valore scientifico ed intellettuale, assicurando la più ampia pluralità di posizioni”. 

Fugatti rivela tra l’altro che per la XIV edizione del 2019 (“ereditata” dalla giunta precedente “in una fase meramente esecutiva”) sono stati spesi 593mila euro, 85mila in più rispetto alla XIII per il maggior numero di relatori di provenienza straniera. 

Una cosa però è il pluralismo, un’altra i diktat, sia pure a mezzo stampa.

E siccome abbiamo già visto altri personaggi di notorietà televisiva nazionale - Sgarbi, Zecchi, Buttafuoco - essere chiamati in Trentino per poi dettar legge in materia di politica culturale nei vuoti lasciati dall’evanescente assessore competente, la domanda è d’obbligo: sui relatori da invitare al Festival dell’Economia deciderà l’economista Boeri o deciderà il filosofo del diritto Becchi? Oppure Fugatti imbeccato dal filosofo Becchi?

Paolo Ghezzi

presidente gruppo consiliare FUTURA