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Dall'inizio degli anni 2000 al di sopra della gola che porta a San Romedio - nel territorio di pertinenza del comune di Romeno - è stata portata avanti una imponente opera di disboscamento in favore delle coltivazioni agricole. Coltivazioni che ora si spingono fino quasi in prossimità della forra e nel voler circostanziare maggiormente la zona di riferimento di questo nostro discorso segnaliamo, in via esemplificativa, le particelle 857, 859/1, 860/1 e le altre particelle ad esse limitrofe del comune catastale di Salter-Malgolo.

E’ risaputo che il bosco riveste una importante funzione di filtro per le acque piovane e che gli alberi svolgono una importante funzione di mantenimento del terreno. L'eccessivo abbattimento degli alberi aumenta il rischio delle frane, degli smottamenti del terreno e modifica il contesto idrogeologico del territorio.

Nelle pareti rocciose della forra di San Romedio - quindi diversi metri sotto alla zona di cui stiamo parlando - vi è un percorso pedonale (il noto “Sentiero per San Romedio”), molto pubblicizzato dall’APT, dagli enti territoriali e molto frequentato sia da turisti sia da residenti della Val di Non.

Il problema che si pone è quando piove e l’acqua scende copiosa – forse sarebbe più opportuno dire, filtra - all’interno di alcuni punti della passeggiata in questione e da alcuni punti di distanza si può osservare che sul costone roccioso della forra sono visibili delle chiazze scure, probabilmente dovute all’acqua che filtra dall’alto.

Il Comune di Sanzeno, la cui competenza territoriale è sulla prima parte di tale percorso pedonale, con ordinanze del sindaco chiude, soprattutto nei mesi invernali, l'accesso all’incipit del sentiero ritenendolo potenzialmente pericoloso sia per la caduta sassi dall'alto sia per l'impraticabilità dovuta all’ eventuale presenza di sassi sul percorso e sui tratti di passerella sconnessi. Sempre secondo tali ordinanze la chiusura del tratto pedonale trova giustificazione nella necessità di salvaguardare la pubblica incolumità (vedi da ultima, ordinanza n. 15/2019 del Comune di Sanzeno).

Altri interventi per la pubblica incolumità particolarmente rilevanti che riguardano parte del tracciato in oggetto sono stati adottati dal comune di Romeno nel luglio 2016 (v. ordinanza 49/2016) ed a seguito di taluni piccoli interventi la revoca di tali provvedimenti con un’ulteriore ordinanza (v. ordinanza 52/2016 dd. 29/07/2016) da cui si apprende che il comune di Sanzeno abbia fatto una propria indagine geologica essendosi posti il problema dell’incolumità pubblica riguardante il tracciato.

Abbattere gli alberi e disboscare, quando è fatto senza criterio, rende le nostre aree meno sicure. Le radici, infatti, che compattano il terreno rendendolo più forte, e facendo da filtro, una volta recise cedono alla violenza degli eventi atmosferici provocando spesso frane e allagamenti.

Le piante e l’intero ecosistema del bosco – assieme – costituiscono, come già accennato, una barriera naturale capace di arginare i danni del maltempo, riducendone l'impatto con le aree circostanti.

Considerati i frequenti provvedimenti delle amministrazioni locali, i piccoli dissesti del sentiero che raggiunge il Santuario di San Romedio, le infiltrazione d’ acqua ed il rischio di caduta massi si ritiene che sarebbe opportuno che il Servizio provinciale competente effettuasse uno studio idrogeologico approfondito per verificare soprattutto l'impatto che la trasformazione di uso del terreno sopra la forra ha causato e di rimando studiare le variazioni idrogeologiche che ne derivano.

Tutto ciò premesso interrogo il presidente della Provincia di Trento per sapere:

1. se non ritenga sia necessario provvedere ad accertamenti circa gli effetti idrogeologici provocati dalla distruzione della vegetazione boschiva a favore della coltivazione;
2. se non ritenga che debba esserci una maggiore attenzione allo sfruttamento del territorio, affinché non sia a discapito della stabilità dei suoli;
3. se durante i lavori di disboscamento della zona sopra la forra di San Romedio (soprattutto, nel comune catastale di Salter-Malgolo) per la riconversione in terreni agricoli sia stato variato il corso di sorgenti di acqua o torrenti;
4. se non ritenga di intervenire presso il Comune di Romeno ed il Comune di Sanzeno per chiedere la messa in sicurezza del sentiero che porta al Santuario di San Romedio, importante meta turistica e quindi molto frequentato;
5. se ritenga opportuno accertare – attraverso il servizio competente - se la distanza dei campi più prossimi alla forra sia congrua o se la vicinanza influisca anch’essa, oltre all’opera già citata di disboscamento, ad un pregiudizio alla sicurezza (oltre ai pedoni che transitano nel tracciato sottostante, agli operatori agricoli lì operanti);
6. se – di concerto con i comuni interessati – si possano apporre o valutare dei particolari vincoli nei piani regolatori sia per la tutela il paesaggio sia per prevenire effetti idrogeologici pregiudizievoli per l’incolumità pubblica (e di rimando sulle pubbliche finanze).

cons. Lucia Coppola

Futura