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Al via la nona edizione di "Poplar": un invito a “still braving” – resistere insieme, rallentare e ritrovarsi nella musica e nella condivisione. Un luogo aperto a tutti, con gli eventi pomeridiani di Poplar CULT! a Piedicastello tra talk, mostre e workshop, e due palchi sul Doss Trento – Volt Stage e Doss Stage – pronti ad accogliere più di 40 artisti. Nel settembre scorso, oltre 13.000 persone hanno raggiunto Trento da ogni parte d’Italia – e non solo – per vivere quattro giorni fuori dal tempo. Con questa nuova ondata di nomi, Poplar ribadisce la sua identità: una proposta musicale internazionale, coraggiosa e sempre in evoluzione, capace di far dialogare artisti affermati e nuove voci, progetti più ricercati con il pop più autentico.
CONCERTI
TRE PALCHI, 60+ ARTISTI
Non c’è due senza tre: Poplar 2025 vedrà l’aggiunta del palco “Eden” in una nuova terrazza sul Doss Trento. La programmazione è curata insieme alla rassegna trentina “Eden” - che ha animato il Parco Santa Chiara tutti i venerdì di maggio e giugno - e Deerwaves, webzine musicale italiana che si occupa di news, recensioni e approfondimenti musicali, nata come alternativa al giornalismo musicale mainstream. L’Eden stage si aggiungerà al Doss e al Volt Stage, accompagnando la programmazione musicale con dj e hybrid sets, dal primo pomeriggio senza interruzione di continuità, accogliendo una scena numerosissima di progetti locali.
UN'EDIZIONE CORAGGIOSA
Tra i nomi che non avremmo mai immaginato di poter sentire in città c’è quello dell’eroe underground KING KRULE, il progetto musicale di Archy Marshall, artista inglese originario di Peckham che ha scelto di essere a Poplar per la sua unica data italiana nonché una delle pochissime apparizioni europee del 2025. Un EP tra il punk e il lo-fi lo scorso giugno e un concerto indimenticabile all’ultimo Glastonbury nella collezione di traguardi più recenti; l’attesa di rivederlo in Italia è altissima. Il giovane britannico ha fatto la sua ultima apparizione nella penisola nel 2023 come headliner di Club To Club, portando le sue atmosfere oniriche al festival di Torino. Un genio creativo che ha saputo domare il disordine, padroneggiare il caos e renderlo un tratto affascinante della sua musica. Rimaniamo in Europa con L’IMPÉRATRICE, uno dei progetti più dinamici della scena parigina, capace di mescolare funk, French Touch, disco e deep house in un sound irresistibile. Nata come progetto strumentale, oggi è una formazione internazionale da tutto esaurito, con esibizioni a Coachella, Outside Lands e in arene di tutto il mondo. Con il nuovo album Pulsar, si raccontano come mai prima d’ora: autentici, visionari e travolgenti. Usciamo invece dal continente per due progetti musicali eclettici: il primo, CONFIDENCE MAN, viene direttamente dall’Australia ed è guidato dai due frontman Janet Planet e Sugar Bones. A Poplar porteranno il loro terzo album 3AM (LA LA LA), un mix esplosivo di euforia, ironia e nostalgia anni ’90. Tra acid-techno, breakbeat e pop sfacciato, il disco è nato nelle notti folli del loro studio londinese. Dal Medio Oriente, invece, ALTIN GÜN, band psichedelica folk turca con base ad Amsterdam, nota per la sua fusione esplosiva tra rock psichedelico, funk, synthpop e reggae con la musica tradizionale anatolica. Arriva a Poplar anche il duo londinese FRANC MOODY, composto da Jon Moody e Ned Franc, che calcherà il palco del Doss con un live set di puro groove. Con Chewing The Fat segnano un nuovo corso sonoro, più ruvido e viscerale, ispirato da Massive Attack e LCD Soundsystem. Un mix grintoso di synth vintage e cori energici, pensato per far ballare ed emozionare. Dalla Francia anche MYD, progetto solista di Quentin Lepoure, che nel suo primo disco vanta collaborazioni con artisti del calibro di Juan Wauters e Mac Demarco. Il Dj transalpino si prepara a portare al Doss la sua mescolanza esaltante di musica elettronica e posture indie, in un live che si prospetta travolgente, ironico e impossibile da non ballare.
RIVELAZIONI
Come sempre Poplar si conferma fucina di talenti emergenti che proprio su questi palchi fanno le loro prime apparizioni. E quindi, per le promesse di quest’anno partiamo dalla Gran Bretagna e dagli ADULT DVD, una formazione di Leeds composta da sei musicisti che fondono funk, acid house e synth in un live che ricorda una festa in club più che un concerto rock. Apprezzati da BBC 6 Music e noti per performance indimenticabili, alternano battiti e chitarre contagiose, sostenuti da un’ironia musicale che rende ogni show un’esperienza coinvolgente. Ma anche CHLOE SLATER, cantautrice ventunenne di Bournemouth, è tra le voci più interessanti della nuova scena indipendente UK. Con uno stile riconoscibile e testi ironici e taglienti, ha trovato la sua identità a Manchester. Una giovane artista da seguire nel 2025, capace di scrivere musica diretta e coraggiosa. Chiudono il terzetto britannico gli UGLY, nati a Cambridge nel 2016 e oggi sestetto alt-rock dalle tinte folk e post-rock. Dopo il tour con i Black Country, New Road e sold out londinesi, presentano l’EP Twice Around The Sun: un lavoro corale e visionario, fatto di cori intrecciati, crescite strumentali e atmosfere poetiche. Dal nord ovest arrivano due tra i progetti più interessanti della scena emergente. TAMANGO, collettivo torinese di spoken word ed elettronica minimale, porteranno sabatosul palco un groove irriverente e poetico, capace di attraversare le periferie dell’immaginario con ritmo e lucidità. Tra echi di gipsy jazz e cori soffusi, la loro musica fonde poesia e melodia in uno spettacolo totale, retrò e romantico al tempo stesso. Saranno con noi anche domenica pomeriggio per una capatina a Poplar Cult! e per “LA TAMANGATA” un dj set pazzo sull’Eden Stage. E poi SAYF, artista italo-tunisino classe 1999, uscito da quella fucina di talenti che è la scena genovese. Musicista precoce, inizia a scrivere testi e suonare la tromba già dall’infanzia; dopo i mixtape Sono triste (2019) ed Everyday Struggle (2020), presenta ora il suo ultimo EP SE DIO VUOLE, portandolo in tour nei club italiani. La sua musica, sospesa tra elettronica delicata e liriche intime, racconta storie di corpi e città con un flow asciutto e preciso, capace di adattarsi a diversi mood senza perdere profondità. Ancora, dall’Olanda arrivano i COCOBOLO, che portano a Poplar una musica strumentale contemplativa che intreccia funk rétro, chitarre psichedeliche e vibrazioni surf. Con l’EP Songs for Bad Dancers costruiscono piccoli scenari cinematografici, tra immaginazione e groove mediterraneo. E poi, EVA BLOO, nuova voce dell’elettronica italiana, che mescola acid-eurodance e broken techno e GIOIA LUCIA, giovane cantautrice milanese che intreccia pop folk ed elettronica con testi intimi. Dall’Italia anche i NEOPRIMITIVI, band romana che fonde rock psichedelico, post-punk e kraut. Tra le promesse internazionali i SOFT LOFT, un collettivo musicale svizzero guidato dalla cantante e paroliera Jorina Stamm e i THE PILL, giovane band power-pop di Boston che travolge il palco con live show iperattivi. Ma anche la genialità schietta e imprevedibile dei TARE, capaci di reinventare le forme della canzone con ironia, gioco e intuizione musicale e i TEAMCRO, un collettivo multimediale di Parma, che fonde elettronica, bass music e rap atmosferico. Per chiudere la sezione TRESCA Y TIGRE e UMARELL, due progetti italiani che con linguaggi sonori autentici e visioni personali riescono a raccontare il presente con sensibilità e originalità.
POPLAR CULT
Poplar CULT! torna ad attivare l’intero quartiere di Piedicastello per quattro pomeriggi completamente gratuiti di mostre, dibattiti, talk e workshop che vogliono offrire alla cittadinanza strumenti e spunti utili non solo ad interpretare il presente, ma anche ad intervenire con consapevolezza. Incontri che stimolano il contatto e l’ascolto attivo, coinvolgendo giornalisti, autori, storici, scienziati, artisti e divulgatori in un’agorà attorno a cui raccogliersi per scambiare idee e mettersi alla prova. Una città dentro la città, da cui partire per progettare un futuro in cui ci sia posto e attenzione per tutte le cittadine e i cittadini.
STORIA E STORIE
Tornare all’origine significa guardare al passato per capire il presente, decifrare gli errori per riscrivere il futuro, ascoltare le radici per far emergere nuove traiettorie. Un percorso che intreccia storia, scienza, sport e musica, restituendo la complessità del nostro tempo. Con Lorenzo Baravalle in La società dei profeti. Storia di chi costruì la bomba, di chi la rubò e di chi la rifiutò si affronta la vicenda della bomba atomica: una storia di scelte individuali dal peso enorme, di cui conosciamo l’epilogo immediato ma non tutti i retroscena. Sempre di bombe si parla, anche se di diversa natura con La bomba. Lo spettacolo di Alberto Tomba, in cui Giuseppe Pastore e Giovanni Barsotti ripercorrono la parabola di Alberto Tomba, un campione dello sci che ha segnato per sempre l’immaginario collettivo e le nevi italiane. Con Sara Poma, moderata da Elvira Mujčić, Davanti alla Storia diventa un’occasione per interrogarsi sul nostro sguardo, sulla capacità di tenere insieme la complessità di un’epoca e sul ruolo che ciascuno di noi assume davanti agli eventi. Non solo grandi narrazioni ma anche scienza e divulgazione: in Tutti gli Errori della chimica Jacopo De Luca e Riccardo Crivez ospitano nel loro podcast Errori Eva Munter, un dialogo su tutti gli errori più memorabili della chimica, tra intuizioni casuali e fallimenti diventati scoperta. Lo sport si fa strumento di comunità con Un basket d’avanguardia, dove Raffaele Ferraro e Marco Crespi raccontano il modello trentino del basket giovanile e la sfida di costruire nuove prospettive in Italia. Radici e contemporaneità si intrecciano invece in Trento worldwide con Luca Baz e Christian Arnoldi, moderati da Lorenzo Lapiana, un viaggio tra cori e storie di montagna per leggere il presente. Infine, la musica come forma di coraggio e resistenza: con Poi Migliora, il podcast di Deer Waves, ripercorreremo le storie di artisti che hanno rischiato carriera e libertà pur di dire quello che pensavano.
COSE DAL MONDO
Ma interrogarsi sulle origini non basta, bisogna anche capire come le cose che succedono nel mondo, anche se apparentemente distanti, stanno plasmando irrimediabilmente il nostro presente. E quindi parleremo di economia, conflitti, diritti e nuove tecnologie, per crearci una cassetta degli attrezzi che ci aiuti a comprendere il mondo. Panel e incontri che attraversano prospettive diverse, ma accomunati dalla volontà di leggere il presente con occhi lucidi e consapevoli. In Capire i dazi senza Google, Eugenio Cau, Stefano Schiavo e Paolo Turrini ci guidano tra accordi commerciali e relazioni internazionali: cosa sono i dazi, perché esistono e cosa cambiano davvero per noi. A seguire, con Cominciare a investire: bot, btp e altre parole finlandesi, Francesco Namari (@Bankstation_) accompagna chi vuole capire i mercati finanziari e magari iniziare a investire, o almeno scoprire perché ancora non lo sta facendo. Il conflitto in Medio Oriente e il genocidio del popolo palestinese trovano spazio con due appuntamenti che intrecciano cronaca e testimonianza. In Cecilia Sala: I figli dell’odio, la giornalista Cecilia Sala, moderata da Riccardo Corradini, racconterà Israele, Palestina e Iran attraverso le vite delle nuove generazioni. In Gaza, vista da dentro, in collaborazione con Emergency Trento, Kharem Rohana ed Eleonora Colpo, sempre grazie alla moderazione di Riccardo Corradini, portano la voce di chi ha vissuto il conflitto sul campo, tra assedio e soccorso umanitario. Si cambia tema con Eterofobia portami via, con la collaborazione di Arcigay del Trentino, in cui Gabriele Piazza e Giacomo Cereghini, attraversano pregiudizi, leggi e storie quotidiane per leggere da vicino la realtà del mondo LGBTQIA+. Lo sguardo si sposta poi sulle nuove tecnologie con ChatGPT versione psicologo, in cui Esmeralda Moretti parlerà di quanto possiamo davvero fidarci di un’intelligenza artificiale anche quando si parla di salute mentale. Infine, Contare i femminicidi è un atto politico con Donata Columbro, un panel che mette in discussione l’idea di neutralità delle scienze e mostra come il semplice atto di contare diventi una presa di posizione politica.
GENERAZIONE 3.0
Capire come si trasforma il quotidiano, tra abitudini di consumo, identità culturali e ricerca di nuove forme di felicità collettiva. Una generazione che ha rivoluzionato il modo di comunicare ed agire, costruendo spazi di espressione che parlano di sostenibilità, creatività e comunità. In Pensa globale, agisci locale, in collaborazione con Economia Solidale Trentina, Alessio Cicchini (@rucoolaaa) e Sofia Pasotto, moderati da Andreas Fernandez, raccontano come abitare lo spazio pubblico, scegliere il second hand e sperimentare in cucina con ricette antispreco: piccole pratiche che si traducono in azioni concrete. Con Love Advice, Tea Hačić-Vlahović apre un consultorio ironico e liberatorio: domande imbarazzanti, dubbi esistenziali, consigli mai detti a voce alta trovano qui il loro spazio. La moda diventa occasione di consapevolezza con Lo stile non va a pile, dove Fabio Calò (@fabiokalosh) e Martino Orler (REDO), in collaborazione con Cooperazione Trentina, propongono spunti pratici per vestire sostenibile tra vintage, second hand e brand etici. Anche il cibo diventa un modo di comunicare il presente con Raccontare il mondo attraverso il cibo con Flavio Parisi e Mariachiara Montera che partendo dalle izakaya giapponesi fino ad arrivare alle cucine delle nostre nonne, ci raccontano ricette e gesti che diventano memoria e cultura. Una riflessione critica arriva con Raffaele Alberto Ventura che in dialogo con Federico Zappini che nel panel La conquista dell’infelicità. Come siamo diventati classe disagiata, si interroga sul destino di una classe sociale incapace di trovare felicità e forse pronta a una rivoluzione. Infine, lo spazio della parola: Digressione – Reading con Gian Marco Griffi e Silvia Perosino porta il pubblico a perdersi tra tracce, note a margine e false piste, per ritrovarsi meglio al centro della narrazione.
MANI IN PASTA
Fare esperienza diretta, mettersi in gioco, sporcarsi le mani: i workshop diventano spazi dove la creatività incontra l’attivismo, l’immaginazione e la condivisione. Occasioni per imparare, creare e trasformare insieme. Con Skate Art niccothekiwi accompagna in tre ore di libertà creativa, per dipingere e immaginare lo skate dei propri sogni, con la partecipazione dello skater di eccezione Luca Babic (Pop X). In Prove generali di utopia Clima3T, Fondazione Antonio Megalizzi, Rete Climatica Trentina e Giovanni Mori (Italia Impossibile) guidano un percorso collettivo per trasformare bisogni e desideri in azione politica, trovando strumenti e alleati. Con La strada è di tutte Francesca Fiore, David Zikovitz (DISI Unitrento), Alberto Ornaghi e Claudia Scandola (Associazione GLOW) intrecciano disegno, artigianato e attivismo in un laboratorio dove le illustrazioni diventano visioni grafiche di città più inclusive e condivise. La scrittura prende il centro con Exophonies Creative Writing Lab, un laboratorio con Nicole Fersko che esplora il confine tra interiorità e stimoli esterni. E ancora, Tracce Con Training Day (Radio Raheem) insegna ad ascoltare per generare nuove storie; mentre L’ultimo che ho visto al cinema, con Harpo Lab e Letterboxd_fuoricontesto, trasforma il dialogo sul cinema in un gioco, leggero e ironico, tra sala e social. Il corpo e lo spazio si incontrano in Playground, Play it Loud con ATU, per scoprire il teatro attraverso il movimento collettivo. La mobilità sostenibile è protagonista di Manuale di sopravvivenza in bici, un workshop insieme a Ciclofficina e Francesco_rajinjo che diventa sia racconto di viaggio sia guida pratica per partire senza paura. Infine, un’oasi tranquilla, l’angolo lettura a cura di due punti Libreria, per ritagliarsi momenti di ascolto e scoperta tra le pagine.
POPLART: TRE MOSTRE INEDITE
L’area dedicata alle esposizioni si fa in tre per ospitare tre percorsi unici. Piastrelle Sexy inaugura la sua prima mostra solista, offrendo un'immersione nell'universo dei suoi meme, tra i più geniali e poetici presenti nell’internet. Con Trattopinto esploreremo Lo schermo bianco, il primo romanzo grafico di Enrico Pinto edito da Coconino Press. Il percorso si snoda tra le tavole del libro, celebrando il lavoro dell'autore e le sue vignette, apparse anche su varie testate internazionali, come il New York Times. Infine, Poplar_furoricontesto una mostra pensata da Lettebox_fuoricontesto, che propone una riflessione sul mondo della critica cinematografica amatoriale, riassumendo in modo ironico e acuto il meglio e il peggio dei commenti trovati su piattaforme come Letterboxd. Un'analisi divertente dello stato del cinema(e di chi lo guarda).
Per ulteriori informazioni e prenotazioni è possibile visitare il sito www.poplarfestival.it.
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