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Cons. Rossi (PATT) | Storia ed effetti negativi dell’ emendamento Fugatti con cui ha parcheggiato sui suoi fondi 353 milioni di euro

lunedì 3 agosto 2020 h10:30


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Utile credo ricostruire come sono andate le cose. Il giorno 23 luglio (ad ore 12) scadeva il termine per il deposito degli emendamenti all’assestamento di bilancio da discutere in aula.
Nella mattina chiamavo il presidente Fugatti per chiedere se cortesemente poteva trasmettere ai gruppi di minoranza elenco e testi degli emendamenti della giunta.
Questo per permetterci di rintracciarli velocemente e quindi anche di valutarli in tempo utile per eventualmente presentare modifiche agli stessi (emendamenti agli emendamenti) visto che il termine per fare questa seconda operazione sarebbe scaduto il giorno dopo, cioè il
24 luglio ad ore 12.
Il presidente Fugatti cortesemente acconsentiva immediatamente e dopo circa una mezz’ora ci faceva pervenire elenco e testi dei suoi emendamenti.
Fra questi non c’era quello con cui sono stati aumentati i fondi di riserva di 217 milioni di euro portandone la dotazione complessiva a 353 milioni.
Non c’era perchè è stato presentato il giorno dopo (24 luglio come si vede dal protocollo e come piu’ volte ribadito dal presidente) e ovviamente quindi non ci è stato nemmeno spedito come avvenuto invece per gli altri.
Gia’ qui c’è da riflettere.
Benchè sia consentito e quindi legittimo che un emendamento del valore di 217 milioni di euro, con cui si consegna questa somma al fondo di riserva del Presidente dando la possibilita’ quindi di usarli poi con semplice delibera, sia presentato in questo modo, il fatto di non renderlo subito pubblico la dice lunga.
Ma andiamo avanti.
Venerdì 24 luglio partivano i lavori del consiglio sul disegno di legge di assestamento del bilancio, con l’illustrazione della relazione del presidente Fugatti.
Nel testo della stessa nessun accenno all’ emendamento riguardante l’aggiunta dei 217 milioni ai 136 gia’ previsti del fondo di riserva che portano il fondo a un totale di 353 milioni. Cio’ si badi bene nonostante un dibattito già pubblico sulla questione e un emendamento del presidente depositato,nel silenzio, il giorno stesso, il 24 luglio.
Praticamente nello stesso momento il presidente relazionava l’aula e depositava l’emendamento senza nominarlo nella relazione.
Quindi il risultato è che arriva in aula una manovra di assestamento di 668 milioni, che ne tiene fermi sui fondi di riserva 353 e il presidente della provincia non dice nulla in proposito?
Nei giorni successivi verificando, scartabellando e chiedendo informazioni abbiamo ricostruito il tutto e, dopo aver chiesto ed ottenuto in aula la conferma al presidente, abbiamo reso pubblico ed evidente a tutti questo modo di procedere, che non rispetta il consiglio intero , minoranza e maggioranza.
Abbiamo dovuto farlo con un gesto forte, inusuale e persino antipatico ma era l’unico modo per sottolineare la gravità di quanto accaduto.
Siamo in un periodo difficile e credo che in questi mesi, ma anche prima con Vaia, le minoranze pur non rinunciando a far notare le incongruenze del governo provinciale, abbiano garantito piena agibilità ’ dei tempi, collaborazione e proposte utili, spesso votando i provvedimenti urgenti, anche quando erano incerti e parziali.
Non solo, abbiamo contribuito elaborando e proponendo noi e poi votando tutti insieme, maggioranza e minoranza, uno specifico ordine del giorno che individuava la rotta da seguire per affrontare il tema della copertura da parte dello Stato degli effetti negativi del Covid sul gettito provinciale sostenendo in questo l’azione delle due provincie autonome di Trento e Bolzano.
Ora quelle risorse arrivano e senza avvisare e passare dal consiglio le mettiamo sulla riserva del presidente?
Non credo serva aggiungere altro perchè la questione si aggrava poi ulteriormente se guardiamo agli effetti negativi di questa scellerata decisione sotto il profilo delle ricadute economiche e sociali.
Ricordo a questo proposito che gia’ in commissione consiliare, ma anche pubblicamente sulla stampa, durante l’esame della manovra avevo avuto modo di stigmatizzare davanti alla Giunta l’assurdita’, in un momento come questo, di non mettere subito in circolo quelle risorse e di tenerle sul fondo di riserva.
Mi riferivo allora a quelle al tempo note cioè 135 milioni.
Se cio’ valeva per quell’importo cosa dovremmo dire ora che se ne aggiungono 218 portando il totale a 353 milioni?
Perchè non si mettono in circolo?
Non servono credo ragionamenti troppo sofisticati per dire che la ripresa economica ha bisogno di chiarezza di intenti e velocità assoluta.
Parcheggiare 353 milioni anche per pochi mesi dimostra che purtroppo al governo provinciale per ora mancano sia l’una che l’altra.
Ribadisco ancora che dispiace aver dovuto utilizzare questa estrema forma di protesta ma la gravità del momento che stiamo vivendo e la necessità di cambiare subito il modo con cui lo si sta affrontando è troppo evidente e importante, persino forse decisiva.
Segnali forti di questa necessita’ sono pervenuti in questo senso da tutti gli interlocutori economico sociali e persino dall’interno dell’amministrazione provinciale qualcosa si comincia a cogliere.
Se il governo provinciale se ne rendesse conto e intendesse provare a farlo non faremo mancare il nostro contributo.

Ugo Rossi
PATT

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