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Da domani alcuni reparti dell'ospedale di Rovereto e di Arco, che negli ultimi mesi avevano ripreso l'attività specifica ordinaria, saranno nuovamente riconvertiti in reparti COVID, con l'inevitabile conseguenza di una notevole riduzione se non addirittura azzeramento delle attività ordinarie faticosamente e parzialmente ripristinate dopo l'ondata epidemica della primavera 2020.
Tale necessità sembra essere dettata da un incremento dei soggetti affetti da COVID 19 bisognosi di cure intensive e semi intensive
Si apprende inoltre che presso l'ospedale di Rovereto metà reparto di Geriatria, destinato nel corso della prima e seconda ondata interamente ai malati COVID, è chiuso per lavori di ristrutturazione.
Sembra che tale decisione non sia stata comunicata ufficialmente e preventivamente ai vari operatori sanitari coinvolti nei processi di espletazione delle diverse attività dei reparti dei due ospedali.
Se ciò corrispondesse al vero sarebbe grave in quanto tale decisione comporterà una ridistribuzione di tutto il personale sanitario, vista la necessità di coprire i vari turni nei nuovi reparti COVID.
Ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere:

• con quale criterio, in corso di fase emergenziale, si sia deciso di chiudere dei posti letto già destinati a COVID, per l'esecuzione di lavori di ristrutturazione non urgenti (nella fattispecie metà reparto di geriatria presso l'ospedale di Rovereto);
• la motivazione per la quale il personale sanitario, operante presso gli ospedali di Rovereto e di Arco, non è stato preventivamente informato di tale decisione (appresa solo attraverso "voci di corridoio") e quindi coinvolto nel processo decisionale;
• se, come nella precedente ondata epidemica, l'ospedale di Rovereto viene ancora identificato come unico ospedale COVID di riferimento per l'intera rete provinciale, non sia stato previsto che le attività ordinarie comprendenti anche gli interventi chirurgici in regime di urgenza o prioritari potessero essere espletati a pieno regime presso altre strutture ospedaliere mantenute COVID free (Arco-Tione-Cles-Cavalese- Borgo-Trento), piuttosto che creare una pericolosa commistione nell'ambito della stessa struttura ospedaliera di pazienti COVID e pazienti non COVID, come accaduto in passato e come sarà per il prossimo futuro.

Lucia Coppola

consigliera provinciale/regionale
Gruppo Misto/Europa Verde