Eventivai alla lista eventi

Comunicati


Federcoop | Le uova di cioccolato di Mandacarù rispettano ambiente e diritti umani

Federazione Trentina della Cooperazione

lunedì 29 marzo 2021 h14:15


Nel mondo sono almeno 152 milioni i minori con un’età tra i 5 ed i 17 anni, vittime di sfruttamento, coinvolti spesso in attività faticose e pericolose. Le uova di cioccolato di Mandacarù rispettano ambiente e diritti umani.

Tutti siamo golosi di cioccolato. La felicità non si può comprare, ma il cioccolato sì!
Quando ne mangiamo velocemente un quadratino, il nostro cervello ce ne richiede ancora perché mangiare cioccolato fa aumentare i livelli di alcuni neurotrasmettitori che inducono le sensazioni di piacere e di benessere. Si attivano la serotonina - il cosiddetto "ormone della felicità", l'endorfina, efficace nell'inibizione del dolore, la feniletilamina (la stessa sostanza chimica che il cervello produce quando ci innamoriamo) e si attivano anche la difenildantonina, una sostanza antidepressiva e l'anandamide, una sostanza paragonabile al tetraidrocannabinolo, uno dei principi attivi della marijuana. Dosi infinitesimali ma sufficienti a migliorare il nostro umore.
Tuttavia, c'è un segreto oscuro e amaro nascosto dietro alle tante prelibatezze a base di cacao da noi tanto amate, incluse le adorate Uova di Pasqua.
I dati forniti da organizzazioni internazionali come l’ONG Slave Free Chocolate, parlano in modo chiaro di un fenomeno molto preoccupante.
Sono ben 152 milioni i minori, spesso vittime di tratta, costretti a lavorare contro la loro volontà, a cui è impedito frequentare la scuola o di ritornare nei propri villaggi o paesi di origine. Il fenomeno colpisce soprattutto il continente africano, in cui si concentra la metà dei bambini.
Molti di loro sono costretti a svolgere lavori faticosi eccessivi per i loro corpi non ancora sviluppati. Sono costretti a lavorare in miniere, in aree rurali alla raccolta di acqua o legname, oppure coinvolti in lavori domestici. Quest’ultimo caso riguarda soprattutto le bambine e spesso al carico di lavoro eccessivo si aggiunge il rischio di essere vittime di abusi di ogni tipo, inclusi quelli sessuali. Dietro tutto ciò, c'è un sistema economico mondiale che imposta il suo sviluppo sullo sfruttamento dei lavoratori nei luoghi dove ci sono le materie prime. Un esempio per tutti è la filiera del cacao.
Un’indagine svolta in Costa d'Avorio e Ghana dal Centro nazionale di ricerca NORC dell'Università di Chicago ha svelato che il lavoro minorile nella catena di produzione del cacao è aumentato negli ultimi dieci anni, con un incremento inquietante del 14 per cento, passando dal 31 al 45 per cento tra il 2008 e il 2019. In totale, circa 1,56 milioni di bambini lavorano nella produzione di cacao solo in queste due nazioni dell'Africa occidentale.
Questo problema potrebbe essere ulteriormente aggravato dalla pandemia Covid-19 e dal suo impatto economico associato perché quando i redditi familiari o le opportunità di guadagno degli adulti diminuiscono, il lavoro minorile tende ad aumentare.
In Costa d'Avorio il calo del 10% del reddito, dovuto al calo del prezzo del cacao, ha portato a un aumento del lavoro minorile di oltre il 5%. In Africa occidentale viene prodotto circa il 70 per cento del cacao mondiale. L’indagine svolta dall’Università di Chicago è una testimonianza del fatto che le multinazionali facendo leva sullo strumento della compressione del prezzo di acquisto del cacao, di fatto non rispettano gli accordi internazionali in materia di contrasto allo sfruttamento del lavoro.
Ma come mai un'industria che genera ben 100 miliardi di dollari all'anno, non è in grado di eliminare lo sfruttamento del lavoro minorile dalle proprie filiere di approvvigionamento di una materia prima strategica come il cacao?
Mentre la maggior parte dei coltivatori di cacao in Africa vive con meno di 1 dollaro al giorno, ad oggi, non vi è alcun impegno tra governi e multinazionali del settore per garantire ai coltivatori di cacao un reddito dignitoso.
Il Washington Post, quando l’indagine è stata pubblicata negli USA nel dicembre 2020, ha parlato di "un fallimento delle multinazionali del cioccolato incapaci di mantenere la promessa di sradicare il lavoro minorile nella loro catena di produzione".
Il 2021 è stato proclamato Anno Internazionale per l’Eliminazione del Lavoro Minorile con una risoluzione adottata all’unanimità dall’Assemblea Generale dell’Onu nel 2019.
Alla luce dei dati citati sulla filiera del cacao, oggi più che mai Fondazione Altromercato e le migliaia di volontari delle 105 cooperative e associazioni del movimento italiano del commercio equo e solidale socie di Altromercato, uniscono la propria voce a quella delle organizzazioni di Diritti Umani, dell’ILO e dell’UNICEF nel sollecitare i governi a mettere in atto tutte le misure necessarie al fine di raggiungere l’Obiettivo 8.7 degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite che chiede agli Stati membri di adottare misure immediate ed efficaci per sradicare il lavoro forzato, porre fine alla moderna schiavitù e alla tratta di esseri umani, garantire la proibizione e l’eliminazione delle peggiori forme di lavoro minorile (compreso il reclutamento e l’uso di bambini-soldato) e di porre fine al lavoro minorile in tutte le sue forme entro il 2025.
Il commercio equo e solidale è la prova concreta che si può stare perfettamente sul mercato redistribuendo equamente i profitti dal campo fino al nostro piatto, rispettando ambiente e Diritti Umani. Sono questi gli ingredienti fondamentali che vorremmo leggere in tutte le etichette della cioccolata, ingredienti che generano benessere per chi la produce e per chi la consuma.
Fonte - Autori: Beatrice De Blasi, Fondazione Altromercato e MiKi Mistrati, regista e giornalista pluripremiato per le sue indagini di giornalismo investigativo di denuncia sullo sfruttamento del lavoro minorile nelle filiere del cacao e del caffè in Africa e America Latina.


Ufficio Stampa Federazione Trentina della Cooperazione

Press Release

Eventi, manifestazioni e notizie tutte... "di prima mano".

Qui trovi una selezione aggiornata di comunicati e di iniziative così come condivise dai promotori, dagli enti e dalle istituzioni del Trentino.
Per scopire un Trentino fatto di "Emozione", "In-Formazione" e "Innovazione"!

Emozione

Emozione

Eventi, manifestazioni, mostre...
Sono tanti gli eventi che ci permettono di provare forti emozioni.
Scopri gli appuntamenti che ci emozionano in Trentino. 

vedi comunicati

In-formazione

Confronti, corsi e rassegne...
per informarsi, formarsi e crescere: riflettiamo in Trentino!

vedi comunicati In-formazione
Innovazione

Innovazione

Eventi e cultura on-line,
Innoviamo la Cultura.

vedi comunicati
Chiudi

Iscriviti alla newsletter


Annulla
Chiudi

Richiedi il tuo coupon


Dichiarazione in merito al GDPR (Regolamento Generale Protezione dei Dati)

Il titolare del trattamento dati è Studio Giornalistico JP Communications e dichiara che i dati acquisiti tramite il presente form verrà trattato nel seguente modo:

è utilizzato per l’evasione dell’attuale richiesta di informazioni/acquisto/iscrizione fino al suo espletamento e per nessuna ulteriore attività.
è conservato presso gli archivi aziendali senza data limite, fino a cancellazione autonomamente da parte dell’utente, volontaria da parte del Titolare o su esplicita richiesta di cancellazione da parte dell’utente.
è conservato per conto del Titolare da KUMBE, mantainer del Titolare per i servizi digitali, negli archivi cloud e relativi backup a loro volta gestiti in ottemperanza al GPDR per tutta la durata contrattuale con il Titolare -che ne può disporre in ogni momento- e fino a successiva cancellazione.
non verrà ceduto ad altri terzi, non verrà utilizzato per campagne di marketing salvo non sia contestualmente autorizzata tale opportunità.
verrai profilato in base alle informazioni contenute e il dato potrà essere utilizzato per elaborazione statistica.

Dichiarazione in merito al GDPR (Regolamento Generale Protezione dei Dati)

In caso di sottoscrizione Newsletter dovrai confermare l’iscrizione per mezzo di mail di conferma inviata all’indirizzo inserito. In tal caso il trattamento prevede:

la profilazione dell’utente in gruppi, status, preferenze secondo quanto indicato e dedotto dalle informazioni inviate tramite il form o successiva autonoma profilazione.
l’utilizzo del dato per l’invio di comunicazione a mezzo digitale (email, whatsapp) e non (cartaceo) avente scopo informativo/commerciale.
l'utilizzo della mail per la generazione di campagne marketing e informative personalizzate, digitali e non.

Annulla