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Gli operatori sanitari denunciano preoccupati la grande penuria di dispositivi di protezione individuale, quali mascherine e camici per gli ospedali. Le scorte sono praticamente finite e l'esposizione al rischio contagio per gli operatori sanitari è altissima.
Si dice che mai come nei momenti di grande difficoltà l'essere umano sappia trovare forze e risorse per proseguire nel proprio cammino e non soccombere alle avversità. Il Trentino sta dimostrando ancora una volta il suo volto solidale, la sua generosità. Sono tantissimi i cittadini e le aziende che hanno deciso di contribuire con delle donazioni al sostegno della sanità pubbica.
E poi ci sono aziende che si mettono in gioco e riconvertono la loro produzione.
Nel vicino Alto Adige per esempio Salewa ha deciso di convertire due stabilimenti veneti specializzati in abbigliamento da montagna in centri di produzione di mascherine e tute da destinarsi agli ospedali altoatesini e alla Protezione Civile.
Ma anche in Trentino ci sono realtà che si sono messe a disposizione.
La Cooperativa Sociale Alpi di Trento, specializzata nelll'avvio al lavoro delle persone svantaggiate, si è resa disponibile, considerato che ha a disposizione macchinari idonei, a produrre mascherine.
Probabilmente altre aziende sarebbero disponibili a produrre dispositivi di protezione individuale, ma hanno bisogno di dettagliate e certe direttive e informazioni.
Ciò premesso interrogo il presidente della Provincia di Trento per sapere:
• se, in questo momento di grave emergenza, dove i dispositivi di protezione personale sono di vitale importanza, intenda fornire, attraverso l'Azienda provinciale per i servizi sanitari, alle aziende che si mettono a disposizione per produrli, le indicazioni dei requisiti necessari per la loro produzione.

Cons. Lucia Coppola
Futura