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LA FLORA DEL TRENTINO

Fondazione Museo Civico Rovereto

venerdì 14 giugno 2019 h15:00


L’atlante della flora trentina. Un “fiore all’occhiello” della scienza, di nome e di fatto. 

Trento, 14 giugno 2019 | Fondazione Museo Civico Rovereto

“Un’opera che fa del Trentino il territorio floristicamente meglio conosciuto in Italia”
Sandro Pignatti, Professore emerito di Ecologia, Università di Roma “La Sapienza”

"Con la pubblicazione di questo volume la Fondazione Museo Civico di Rovereto colma una lacuna conoscitiva, e conferma in modo chiaro che la flora è un importante elemento costituente della nostra diversità territoriale che sta alla base, ad esempio, di politiche turistiche vincenti. Non è rivolto solo a un pubblico tecnico-scientifico, ma è anche un’opera divulgativa, che si spera possa portare a un aumento di appassionati e a una più diffusa consapevolezza dell’importanza del patrimonio floristico e delle tematiche ambientali in generale".
Giovanni Laezza, Presidente della Fondazione Museo Civico di Rovereto

L’atlante “La Flora del Trentino” è il coronamento di trent’anni di ricerca dei botanici della Fondazione Museo Civico di Rovereto, pubblicato con Edizioni Osiride.
È dedicato alla flora spontanea (piante vascolari selvatiche o inselvatichite) del Trentino.
Si tratta del maggior database floristico presente in Italia.
Il libro è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa da Giovanni Laezza (presidente della Fondazione Museo Civico di Rovereto), e da Filippo Prosser e Alessio Bertolli, autori del libro “La flora del Trentino”.
Questo lavoro ciclopico, frutto di ricerche ed escursioni anche in condizioni difficili e avventurose, ha portato, tra le altre cose, alla scoperta di numerose SPECIE NUOVE PER LA SCIENZA - compresi alcuni fiori estremamente belli come la genziana del Brenta che si vede in copertina del volume.
I botanici del Museo, con competenza, tenacia, passione e dedizione, hanno documentato e georeferenziato specie, effettuato confronti, raccolto dati bibliografici, recuperato, sistemato e integrato erbari storici e moderni, e soprattutto, grazie anche a un esercito di volontari, hanno battuto palmo a palmo il territorio fornendo una documentazione con numeri formidabili.
Più di 1.327.000 dati, oltre 3.150 escursioni, 650 rilevatori sul campo che hanno percorso 40.000 km (l’equivalente del giro del mondo) in trent’anni, per registrare le 2.563 specie del Trentino.

Le diverse specie e la loro distribuzione sono in continua evoluzione, e dipendono da un numero considerevole di variabili, non ultime il cambiamento climatico, l’azione dell’uomo e le naturali tendenze evolutive. Questo volume rappresenta una pietra miliare, che permette di fissare un punto, un riferimento preciso per gli studi dei prossimi anni, che avranno una base dalla quale partire per meglio valutare le variazioni del clima, i mutamenti delle specie presenti (che influenzano anche quelli della fauna) ed eventualmente pianificare linee gestionali nella direzione della tutela e della sostenibilità.

Per esempio il confronto con i dati floristici del passato (soprattutto ottocenteschi) ha permesso di capire quali e quante sono le specie estinte in Trentino (54) e quali e quante sono le nuove specie esotiche che sono arrivate (254). Quindi in termini numerici non c'è stato un impoverimento ma un incremento del numero di specie. È la qualità (cioè l'importanza delle specie) che è calata.

L’aspetto di maggior rilievo del volume è costituito dalle mappe di distribuzione a punti che hanno un dettaglio mai raggiunto da alcuna altra analoga opera in Italia (normalmente si limitavano a confermare la presenza o meno all’interno di un reticolo di quadranti).

Dal punto di vista temporale, i dati vanno dal 1539 al 2018 (pochi dati si riferiscono al 2019). Poiché il periodo considerato è ampio, sulle mappe della parte illustrata sono evidenziati con colori diversi i dati ante e post 31/12/1984 e il numero di quadranti di cui si hanno dati storici ante 1985. In questo modo è possibile valutare per ogni taxon le variazioni degli areali rispetto al passato.

QUALCHE NUMERO
● 30 anni di cartografia floristica
● 25 tesi di laurea sull’argomento dal 1995 al 2018
● 1.327.662 dati utilizzati per il volume
● 2.563 specie trattate nelle schede (+ 575 specie considerate casuali e 333 ibridi)
● 3.150 escursioni di rilevamento
● 2.500 km di dislivello percorsi
● 40.000 km percorsi
● 650 rilevatori
● 1.216 pagine
● 6 specie nuove per la scienza
● 54 specie estinte
● 254 specie esotiche

I 1.327.662 dati fanno capo alle seguenti tipologie:
ANTE 1985 POST 1985*
Dati di campagna 3.299 1.109.927
Erbario 26.654 37.201
Bibliografia 80.139 46.660
110.092 1.193.788

* si evidenzia l’aumento esponenziali delle escursioni sul campo

Nell'ambito del progetto sono state descritte dagli autori 6 nuove entità per la scienza:
Festuca austrodolomitica Pils & Prosser, 1995
Primula recubariensis Prosser & Scortegagna, 1998
Gentiana brentae Prosser & Bertolli, 2008
Liparis kumokiri subsp. nemoralis Perazza et al., 2012
Rubus vallis-cembrae Prosser & Király, 2019
Alchemilla gretae-gregorii Fröhner & Prosser, 2019
oltre a due ibridi:
Primula ×vallarsae Prosser & Scortegagna (P. auricula×recubariensis) Prosser & Scortegagna, 1998
×Pseudadenia strampffii nothosubsp. decarliae (Gymnadenia odoratissima × Pseudorchis albida subsp tricuspis) Perazza et al., 2013

In questi anni di rilevamento sono state rinvenute 8 specie nuove per l’Italia e 169 specie nuove per il Trentino (escluse le casuali).

LA STRUTTURA DELL’ATLANTE DELLA FLORA DEL TRENTINO
Dopo una parte introduttiva d’inquadramento territoriale, metodologia della ricerca, cenni di storia dell’esplorazione floristica attraverso i primi segnalatori e alcune elaborazioni dei dati, il volume prevede la parte speciale illustrata in cui vengono presentate ben 2.563 specie spontanee o naturalizzate in provincia di Trento, dotate di schede con descrizione, foto, mappa di distribuzione, diagramma altitudinale, alla documentazione delle quali ha contribuito anche un corpus di volontari con un totale di circa 3.150 escursioni di rilevamento in campo, distribuite su tutta la provincia. Quasi tutti gli erbari presenti in Trentino sono stati revisionati e opportunamente schedati.
Alla fine, il patrimonio informativo accumulato ammonta a un totale di 1.327.662 dati georeferenziati - caso unico in Italia per territori di estensione provinciale - dati d’erbario, di bibliografia e di campo, raccolti nell’ambito del Progetto di Cartografia floristica del Trentino iniziato nel 1990 dalla sezione Botanica del Museo Civico di Rovereto.

Nel dettaglio, nelle schede della Flora trentina sono presenti descrizioni con sottolineati i principali caratteri utili al riconoscimento, la distribuzione provinciale (con indicazione di stazioni particolari o non confermate rispetto al passato), l’habitat di crescita, eventuali note sistematiche, ulteriori note (direttiva “Habitat”, indicazione dei “loci classici”, ecc.) e il primo segnalatore in Trentino.
Seguono l’elenco delle specie di Lista Rossa provinciale (cioè quelle più o meno a rischio), un elenco commentato dei taxa casuali avventizi, degli ibridi e delle entità errate o dubbie. Chiudono il volume l’elenco delle località e date di scatto di ciascuna fotografia, la bibliografia delle quasi 2.500 voci consultate e gli indici analitici dei binomi scientifici con i principali sinonimi e dei nomi comuni.

AUTORI

Filippo Prosser
Trascorsa l'infanzia a Cantù (CO), dove è nato il 03/02/1963, e poi a Castelfranco Veneto (TV), è a Rovereto dal 1975, dove attualmente risiede in una frazione sulla collina. Avviato all'osservazione naturalistica dal padre (micologia, paleontologia), si è laureato a Padova in Scienze forestali nel 1988. Ha iniziato a interessarsi di floristica grazie ad un accidentale incontro con La nostra Flora di Dalla Fior, avvenuto fortunatamente prima di avere a che fare con il corso di botanica sistematica. Dal 1991 lavora presso il Museo Civico di Rovereto come Conservatore per la Botanica. Da 35 anni si occupa di floristica del Trentino e, dopo il 2000, anche della provincia di Verona. Autore di svariate pubblicazioni su questo argomento, ha descritto alcune specie nuove per la scienza.

Alessio Bertolli
Nato a Trento il 23/07/1975, si trasferisce a Brentonico nel 1978 e si avvicina alla botanica fin da bambino, grazie alla passione che gli viene trasmessa dai genitori. Biologo, dal 2000 lavora presso il Museo Civico di Rovereto, di cui svolge la funzione di Vice-Direttore dal 2016. Nell’ambito del progetto di cartografia della flora delle province di Trento e Verona ha pubblicato numerosi ritrovamenti interessanti. Ha coordinato e scritto alcuni volumi divulgativi in ambito naturalistico dedicati al Monte Baldo e al Trentino. Nella sua collaborazione con Filippo Prosser, ha descritto due nuove specie per la scienza: Brassica baldensis nel 2007 e Gentiana brentae nel 2008.

Giorgio Perazza
Membro fin dalla fondazione del Giros (Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Spontanee), è Conservatore onorario per la Botanica al Museo Civico di Rovereto dove cura in particolare la ricerca orchidologica nella provincia di Trento. Ha scoperto e descritto alcune orchidee nuove per la scienza. E’ autore/coautore di varie pubblicazioni tra cui Orchidee spontanee in Trentino Alto Adige, Cartografia delle orchidee tridentine (COT), Le orchidee dell’Italia nord-orientale, oltre a numerose schede in Orchidee d’Italia (Giros).

Francesco Festi
Nato a Rovereto il 21 dicembre 1956. Si è laureato in Psicologia nel 1984 a Padova, con una tesi sugli aspetti psicofisiologici e storici dei funghi allucinogeni. Insegnante presso l’ITI di Rovereto, è Conservatore onorario per la Botanica del Museo Civico di Rovereto, con il quale collabora dal 1981. Qui, con Filippo Prosser, ha avviato nel 1990 il progetto di Cartografia Floristica del Trentino. Oltre che di floristica (con una piccola predilezione per il genere Alchemilla), si interessa di piante psicoattive e di storia della botanica regionale: a questi argomenti afferiscono le circa 70 pubblicazioni al suo attivo.

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