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I lavoratori protestano per il rinnovo del contratto e chiedono la clausola sociale. 

Domenica e lunedì i lavoratori dell’autostrada del Brennero come i loro colleghi di tutta Italia scioperano. I casellanti dell’A22 si fermano per l’intero turno di lavoro il 13 ottobre, dalle 6.00 alle 14.00, dalle 14.00 alle 22.00e dalle 22.00 alle 6.00 del 14 ottobre. Il personale tecnico amministrativo sciopera per otto ore lunedì 14 ottobre.

La protesta, indetta unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal e Ugl Viabilità e Logistica, è la terza organizzata da agosto ad oggi a seguito dell’ennesima grave rottura della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto ormai da 10 mesi.

A determinare il blocco del dialogo ancora una volta il confronto sulla clausola sociale, elemento irrinunciabile per le organizzazioni sindacali. “Servono certezze sulla continuità occupazionale, dell’applicazione del contratto nazionale di settore, del mantenimento di tutti i trattamenti economici e normativi, per i dipendenti delle società autostradali che hanno concessioni scadute o che andranno a scadenza nei prossimi mesi – spiegano Stefano Montani della Filt Cgil con Enrico Scappini che segue il comparto per la categoria -. C’è il ballo il futuro di 4mila addetti, compresi i mille di Autostrada del Brennero. Su questo punto il sindacato non è disposto a cedere”.

In realtà le posizioni tra le parti si erano avvicinate a settembre, dopo i due scioperi di agosto. Si era arrivati ad un testo condiviso anche sulla clausola sociale. A fare saltare tutto il cambio di atteggiamento di una delle associazioni datoriali, la Fise Acap, che ha espressamente dichiarato, con un atteggiamento incomprensibile, la volontà di ritirare la propria disponibilità a concordare la clausola sociale, determinando l’inevitabile rottura delle trattative. A questa associazione di categoria aderisce la stessa Autostrada del Brennero.

La trattativa è a buon punto, invece, sulla parte economica, su cui si sono registrati dei passi avanti e su alcune modifiche introdotte anche sul piano normativo, in termini di flessibilità.