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FUTURA***Alto Adige e Südtirol: disarmiamo le parole per una convivenza dialogica fra i gruppi

lunedì 14 ottobre 2019 h14:45


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Con un gioco di prestigio che non poteva non innescare polemiche feroci, il Consiglio provinciale di Bolzano, all’articolo 1 del disegno di legge provinciale n.30/19 sui rapporti con l’Unione europea, ha cancellato l’aggettivo “altoatesino”, traducendo “Südtiroler Institutionen” con “istituzioni della provincia di Bolzano.

Il nome “Alto Adige” è tutelato dall’articolo 116 della Costituzione italiana e una legge provinciale di Bolzano non può certo modificare la Costituzione, come si è affrettato a chiarire lo stesso presidente della Provincia Kompatscher, riconoscendo l’errore. Il testo dell’articolo 116, “La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol è costituita dalle Province autonome di Trento e di Bolzano” è sufficientemente limpido per essere il punto di riferimento linguistico e normativo di ogni nuova legge, nell’ambito del riconoscimento della Repubblica italiana della pari dignità dei gruppi linguistici (non dimentichiamo i ladini) della Provincia di Bolzano.

Non si può non dare ragione al ministro degli affari regionali Boccia che ha affermato: “Sarebbe opportuno continuare a discutere esclusivamente delle esigenze della comunità della Provincia autonoma di Bolzano e dell'intera Regione Trentino Alto Adige” (e qui il ministro si è sciaguratamente dimenticato la parola Südtirol), “anziché di questioni ideologico nominalistiche che riguardano lo scontro tra la destra tedesca e la destra italiana”.

Fratelli d’Italia da una parte, gli oltranzisti sudtirolesi dall’altra, sono riusciti molto bene, ancora una volta, a infiammare un dibattito nazionale usando la benzina delle parole: col risultato che, fuori dalla nostra Regione, si riaccendono le polemiche strumentali su quanto ci meritiamo la nostra autonomia speciale. Molto rumore per nulla. O forse, per rimettere in circolo i soliti veleni che da sempre inquinano la questione della toponomastica nella provincia di Bolzano.

Prendiamo atto con favore dei buoni propositi del presidente Kompatscher sul corretto utilizzo futuro della terminologia: “Quando ci si riferisce alle istituzioni è giusto parlare di Provincia di Bolzano in italiano e di Provinz Bozen in tedesco, mentre quando ci si riferisce al territorio la terminologia corretta è Alto Adige in italiano e Südtirol in tedesco”.

E non possiamo non condividere le parole del collega Riccardo Dello Sbarba del Gruppo Verde del Consiglio provinciale di Bolzano: “La convivenza passa anche attraverso il disarmo del linguaggio; evidentemente c’è chi lo vuole riarmare”.

A noi di FUTURA, che ci sentiamo cittadini del mondo ed europei, oltre che trentini fieri di appartenere a una Regione meravigliosa e speciale come il Trentino-Alto Adige/Südtirol, queste polemiche lasciano l’amaro in bocca perché la propaganda giocata sulle parole eccita i rancori del passato mentre nell’orizzonte europeo di oggi e di domani dovremmo considerare come un valore inestimabile la convivenza dialogica e pacifica tra la pluralità dei gruppi linguistici.

PAOLO GHEZZI

LUCIA COPPOLA

consiglieri regionali del Trentino-Alto Adige/Südtirol

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