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Mi è giunta oggi una risposta dell’assessore Failoni ad una mia interrogazione che chiedeva conto sull’opportunità di investire 4 milioni di Euro per un progetto di ampliamento di un’ area sciabile nel comprensorio delle Giudicarie. Nello specifico mi riferivo all’area sciabile Bolbeno-Borgo Lares, nata cinquant’anni fa, situata a 575 metri di quota. Il nuovo progetto, finanziato per 2,5 milione di euro da Trentino Sviluppo, su espressa indicazione della Provincia, prevede la realizzazione di una nuova seggiovia quadriposto, di un impianto di innevamento e di illuminazione e il prolungamento della pista da sci esistente.

E’ sotto gli occhi di tutti che l’aumento delle temperature invernali causa scarse precipitazioni nevose. Diversi studi dimostrano che già dal 2030 non si avranno precipitazioni nevose certe al di sotto dei 1300 metri. Si deve e si dovrà sempre di più ricorrere alla neve artificiale, con notevoli consumi di acqua ed energia e potenziali alterazioni del suolo e degli ecosistemi fluviali, senza tralasciare l’ impatto da rumore sull’uomo e sulla fauna.

L’assessore Failoni ci rassicura: la località ha grande disponibilità di acqua quindi usiamola pure senza problemi! Il risparmio idrico probabilmente non rientra nelle sue priorità.

Poi ci racconta che l’ampliamento non ha scopi turistici ma solo sportivi, lo assimila alla costruzione di una piscina, una palestra, un campo di calcio. Assessore non è proprio la stessa cosa! L’impatto è assai diverso. La pista c’è e si può mantenere in efficienza.

Fa infine un confronto con il Tirolo e l’Alto Adige che hanno una densità di impianti più elevata rispetto al Trentino. Assessore, io ho chiesto la logica che sottende ad un investimento economico così elevato per un impianto a bassa quota in una zona che si trova in prossimità di impianti sciistici di alto livello.

Non ha risposto invece ad un mio interrogativo e cioè se non ritenga che le politiche del futuro dovranno orientarsi sempre di più e con maggiore convinzione verso la protezione della natura, del paesaggio, per garantire un futuro sostenibile dal punto di vista ambientale e socio-economico ai nostri territori montani.

Ma purtroppo penso che sia evidente la sua risposta.

Lucia Coppola

Il testo della risposta