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Per raggiungere l'obiettivo di zero licenziamenti a causa del Coronavirus sono necessari ammortizzatori sociali ma serve anche un piano straordinario di sostegno alle imprese.

La Provincia deve dispiegare risorse e azioni tali da prendere sulle proprie spalle il peso di questa grave situazione, affinché i suoi effetti non si scarichino su famiglie, imprese e lavoratori. Questo presuppone che la Giunta non agisca di rimessa, non attenda cioè che i problemi montino prima di immaginare quali risposte strutturare. Cominciando col salvaguardare e mantenere nella loro interezza gli stanziamenti per gli ammortizzatori sociali che il Governo nazionale prevede di assegnare alle Regioni e alle Province autonome.  Sempre, e soprattutto nelle crisi, è infatti compito della politica quello di darsi e di dare degli obiettivi. E lo è a maggior ragione in una Provincia come la nostra, che da cinquant’anni chiede ed esercita autonomia. Lo si può fare anche questa volta, dandosi come traguardo una straordinaria iniziativa di protezione del lavoro, assieme alle parti sociali, a quelle datoriali e alle organizzazioni di categoria.

Per farlo, la prima condizione è che la Giunta non vanifichi, per poca cura politica, i risultati del processo di innovazione nelle politiche del lavoro. È ormai evidente che, come ho da giorni denunciato, al Trentino potrebbero mancare risorse fondamentali, nell’ordine di 15-20 milioni di euro, destinate ai lavoratori delle piccole imprese. Questo perché, in assenza di quella che doveva essere una necessaria presenza politica e istituzionale della Provincia nel confronto con il Governo nazionale, abbiamo ora appaltato al traballante esito di un emendamento, la difesa e il presidio delle prerogative dell'Autonomia. Un emendamento che deve riuscire ora in ciò che invece era compito della Giunta fare precedentemente: rappresentare al Governo che il nostro Fondo di Solidarietà è un'emanazione del territorio, finanziato con le risorse del territorio, aggiuntivo rispetto alle tutele statali che devono essere garantite nei casi di emergenza come questo e che non può essere utilizzato per compensazioni finanziarie.

Auspicando anche che la cooperazione tra le due Province sia maggiore perché non c'è spazio in questo momento per gelosie e suscettibilità. 

Alessandro Olivi 

Vicepresidente 

Consiglio della Provincia Autonoma di Trento

Ufficio stampa Pd del Trentino